Il disturbo bipolare è una malattia cronica che progredisce con episodi depressivi ricorrenti, episodi maniacali o episodi misti che li includono entrambi e in cui la persona può ritornare a un umore completamente sano tra questi episodi.
Il comune caratteristica dell'esperienza emotiva nei periodi maniacali e depressivi: significa che lo stato emotivo della persona è diverso dal corso normale e mostra continuità. Questa differenza si manifesta sotto forma di un aumento della disforia nel periodo depressivo e dell'euforia nel periodo maniacale.
Il rischio di disturbo bipolare nel corso della vita è compreso tra lo 0,5 e l'1,5%. Il disturbo bipolare si manifesta spesso in tenera età: nel 20-30% dei pazienti il primo attacco inizia prima dei 21 anni. Nel 10% dei pazienti il primo attacco si verifica dopo i 50 anni. I disturbi dell'umore sono più comuni sotto i 40 anni.
Il rischio aumenta nei soggetti con una storia familiare positiva e in coloro che sono divorziati.
Attacco maniacale: un episodio insolito che dura almeno una settimana (qualsiasi periodo se è necessario il ricovero ospedaliero) a un periodo di umore elevato, espansivo o irritabile; È un quadro in cui si osserva un aumento esagerato dell'autostima e della grandiosità, diminuisce il bisogno di dormire, si è più loquaci del solito, si osserva una fuga di idee, si nota un aumento dell'attività orientata agli obiettivi e una partecipazione frequente ad attività attività che potrebbero causare danni. Questa situazione è abbastanza intensa da danneggiare le attività professionali e sociali. È abbastanza grave da richiedere il ricovero in ospedale per evitare che il paziente faccia del male a se stesso o agli altri. Può mostrare caratteristiche psicotiche.
Ipomania: si manifesta con un periodo di umore elevato, esuberante o irritabile che è diverso dal solito umore non depressivo per almeno quattro giorni . Si osserva una maggiore autostima e grandiosità. La necessità di dormire diminuisce. È più loquace del solito. Si vede la fuga delle idee. Si registra un aumento delle attività mirate e della partecipazione frequente ad attività che potrebbero causare danni, ma non è così intenso da danneggiare le attività professionali e sociali. Non è abbastanza grave da richiedere il ricovero in ospedale per evitare che il paziente faccia del male a se stesso o agli altri. Non si osservano caratteristiche psicotiche.
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