Nessuna violenza

BASTA; a ogni forma di violenza. Alla lotta infinita per il potere, per sentire il potere opprimendo le donne. ABBANDONARE; dalla forma fisica della violenza. Smettere di usare violenza sessuale, economica, verbale ed emotiva. AVVISO; È tempo di curare le tue ferite invece di aprire ferite. Chi si sente forte non usa la forza, e chi non ha paura non si intimidisce. SAPERE; Condividere la vita, parole d'amore, lasciare, accettare, rifiutare, arrendersi, apprezzare, scegliere, essere scelti. GELO; Alla vita, al vivere. PARTIRE; Lascia respirare la donna. Lascialo respirare prima davanti alla legge, poi nella sua stessa vita. Lascia che la donna respiri il suo futuro.

IL RIFLESSIONE IN ME STESSO

Se c'è qualcosa che ci disturba dall'altra parte, è il riflesso del sentimento dentro di noi. Se a una persona non piace essere emotiva, tende a stare lontano dalle persone emotive. Se ha distanza con persone timide, arrabbiate, rilassate, pigre, flessibili, spensierate, ansiose, sognatrici, senza speranza, positive in ogni circostanza, loquaci, silenziose, ribelli, c'è un riflesso di ciò dentro di sé e non gli piace Esso. Una persona ne attacca un'altra dal luogo in cui attacca se stessa. Comunica con gli altri come comunica con se stesso.

Il nostro lato più aggressivo è il nostro lato più debole. Non siamo disturbati da nulla dentro di noi che non ci ferisce, non lotta, non ci fa arrabbiare, non ci accetta. Conosciamo bene il nostro luogo sensibile, possiamo vederlo ovunque sia.

Se abbracciamo il nostro passato e presente in tutte le sue forme, ci calmeremo; È allora che iniziamo a crescere, svilupparci, realizzare.

NON POTEVA VEDERE IL FRONTE...

 

Non piangeva per non guardare debole, non rideva per non sembrare semplice, si abbassava, alzava la testa per dimostrare che era indistruttibile, non badava mai ai propri bisogni per aiutare gli altri, non diceva "no" per evitare la vergogna , non riusciva a dire quello che pensava per non essere abbandonato, non addolciva mai il suo sguardo duro per non far trasparire il suo lato fragile, non si allontanava mai dallo specchio per non essere definito brutto. Per questo non rallentava mai così tanto per non sembrare goffo, metteva la mano dietro la vita per sembrare deciso, non si arrabbiava per non stare mai solo, vagava nello spazio per non "sentire", non parlava mai in pubblico per non sembra ridicolo, non si è mai rivelato. Per k, non faceva domande affinché non venissero poste domande.

Pur evitando l'ambiente circostante, si vedeva così com'era, così com'era; Non ha mai vissuto abbracciando tutte le sue emozioni senza classificarle...

Sembrerebbe ingenuo o maleducato? Fragile, arrabbiato, molle, indeciso, instabile, noioso, debole, codardo, indifeso, inadeguato... Come lo vedrebbero coloro che lo guardano da fuori? Lo chiamerebbero chiacchierone o burlone? Determinata, ambiziosa, laboriosa, sorridente, gentile, compassionevole, amichevole, generosa, forse...

Non riusciva a vedere la strada da seguire perché guardava se stessa attraverso gli occhi di chi le stava intorno lei...

MATERNITÀ

 

Sei diventata mamma... Sei uscita dall'ospedale e sei a casa. Tante visite, auguri, auguri. Tante domande e consigli... Hai il latte? Sta succhiando? È adatto? Quante volte si sveglia di notte? Dategli un ciuccio, oh no, non dargli un ciuccio, lascialo dormire accanto a te, no, no, lasciagli una stanza separata, lasciagli ascoltare musica classica, intingi il ciuccio nel miele così può tienilo, hai detto fascia, non succederebbe mai, coprigli gli occhi con una garza, non prendere in braccio il bambino subito quando dice 'gracchia', non farlo piangere?!, le dieci regole d'oro per essere un bravo mamma..., cullala in piedi per farla dormire, non abituarla a tenerla sulle tue ginocchia, aspetta che inizi a mettere i denti, esiste la sindrome dei 2 anni, lasciala giù, bisogna andare dal parrucchiere?... Decine di cose che mettono in ansia una madre consigli, decine di domande. Una specie di esame di abilitazione. Uno specialista può commettere meno errori di te mentre allevi un figlio, ma non c'è nessuno che amerà tuo figlio più di te. Una domanda per i padri: "Come ci si sente ad essere padre?" Quanto è vera, quanto è delicata la domanda. E se mostrassimo questa sensibilità alle madri, saltassimo domande di curiosità personale ed esperienze personali e facessimo solo una domanda? Davvero, dopo che ci siamo abituati al ruolo della maternità, smettiamo di fare tutte le domande e i consigli degli amici e chiediamoci; Come si sente la maternità e di cosa ho bisogno per affrontare questi sentimenti? E poi continuiamo da qui...


 

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