Se non fa i compiti, che non li faccia… – Che ti importa… • Tuo figlio; – Sia che vada alla scuola dell’infanzia, alla scuola elementare, – Sia che vada alla scuola secondaria o alla scuola superiore… – A casa; Se tuo figlio studia regolarmente in orari tranquilli, - Oppure, se studia e fa i compiti "in modo casuale"... in modo irregolare... senza regole... in modo casuale... • Questo tuo figlio; Un giorno viene da te e ti dice: - "Mamma, la nostra maestra ha dato tante pagine di compiti... non ho voglia di fare i compiti". – “Papà, la mia maestra mi ha insegnato tante lezioni…
Ma io non voglio lavorare…perché mi annoio…”, il tuo atteggiamento dovrebbe essere: – “Non…lo sai. " – “Non lavorare…è una tua decisione.”. • Presto; – Quando lui viene da te, sorridendo, correndo, stupito, ti salta in grembo, ti bacia e ti chiede questo: – “Ma papà, se vieni a scuola e parli di questo con la maestra…” – “Mamma , puoi venire a scuola domani e parlare con il mio insegnante dei miei compiti, ”… • La tua risposta è molto precisa e il tuo atteggiamento è molto determinato: – “Guarda, questo non accadrà… Proprio come ci hai detto, dovresti dirlo il tuo insegnante stesso che sei arrabbiato e cosa non vuoi. • Vediamo quanti giorni questo bambino trascurerà le lezioni ei compiti... • Mamme e papà; – Togliendo tutta la volontà dei loro figli, – Mettendo un'"ipoteca" sui loro sentimenti ed emozioni, – Intromettendosi negli affari dei bambini, in realtà fanno quanto segue:
1- Creano un ambiente di conflitto tra loro e i loro figli
2- Danneggiano il loro senso di "appartenenza"
3- I bambini; Stanno danneggiando il loro "piacere" e la "curiosità" che potrebbero avere in futuro riguardo al loro futuro e al successo accademico.
Tuttavia;
- Perché non hanno studiato per le lezioni
– Quando il suo insegnante lo avverte in classe perché non ha fatto i compiti, quando è imbarazzato dai suoi amici, quando si sente sconfitto... si concentrerà sulle lezioni e sui compiti con grande desiderio... a meno che la sua anima viene offeso più volte a casa dai suoi genitori, con sentimenti di inutilità e di colpa.
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